T O' K E N
L' arte della spada
La lama giapponese – tōken
è stata descritta come “l’anima vivente del Samurai, l’orgoglio dei
guerrieri e l’argomento dei poeti”. Il bushi (guerriero) la considerava
come il bene più prezioso dopo l’onore e la venerava in maniera quasi
religiosa; per più di cinque secoli intere scuole di forgiatori hanno
dedicato le proprie energie esclusivamente a costruire e decorare le
nihontō (lame giapponesi).
La nihontō è quasi sempre una lama curva ad un solo tagliente, caratterizzata da una struttura più o meno complessa. Questa si prolunga nell’impugnatura (tsuka) attraverso un codolo (nakago) la cui forma è variabile. La lama e l’impugnatura sono tenute assieme da un piccolo perno di bambù (mekugi). La tsuka è quasi sempre in legno, ricoperta da pelle di razza (same), trecciata in seta, cotone o pelle. La lama, quando non è usata, è depositata in un fodero (saya) in legno laccato, più o meno decorato. E’ stata la perfetta combinazione di tecniche costruttive e materiali impiegati a rendere la nihontō l’arma bianca più efficiente della storia. Le tecniche di fabbricazione si sono evolute ed affinate per oltre 1300 anni, raggiungendo nel periodo Kotō livelli d’eccellenza. E’ questa l’epoca a cui fanno riferimento anche i moderni fabbri, nei lavori dei quali possiamo riconoscere ancora gli stili delle cinque scuole tradizionali (gokaden): Yamato, Yamashiro, Bizen, Sōshū e Mino.
La nihontō è quasi sempre una lama curva ad un solo tagliente, caratterizzata da una struttura più o meno complessa. Questa si prolunga nell’impugnatura (tsuka) attraverso un codolo (nakago) la cui forma è variabile. La lama e l’impugnatura sono tenute assieme da un piccolo perno di bambù (mekugi). La tsuka è quasi sempre in legno, ricoperta da pelle di razza (same), trecciata in seta, cotone o pelle. La lama, quando non è usata, è depositata in un fodero (saya) in legno laccato, più o meno decorato. E’ stata la perfetta combinazione di tecniche costruttive e materiali impiegati a rendere la nihontō l’arma bianca più efficiente della storia. Le tecniche di fabbricazione si sono evolute ed affinate per oltre 1300 anni, raggiungendo nel periodo Kotō livelli d’eccellenza. E’ questa l’epoca a cui fanno riferimento anche i moderni fabbri, nei lavori dei quali possiamo riconoscere ancora gli stili delle cinque scuole tradizionali (gokaden): Yamato, Yamashiro, Bizen, Sōshū e Mino.
Le tecniche di forgiatura sviluppate
dai fabbri giapponesi sono decisamente uniche. Le caratteristiche
distintive di queste opere d’arte sono sempre state l’elasticità,
resistenza agli urti e l’incredibile capacità di tagliare; il fascino
della lama giapponese sta proprio nel soddisfacimento di tutti questi
requisiti apparentemente l’uno in contrasto con l’altro.